“I viaggi sono quelli per mare con le navi, non coi treni. L’orizzonte deve essere vuoto e deve staccare il cielo dall’acqua ci deve essere niente intorno e sopra deve pesare l’immenso, allora è un viaggio” Erri De Luca
La partenza è leggera, il traghetto Michela di Adria Ferries scivola sull’acqua lasciando dietro sé il porto di Ancona che poco a poco sembra rimpicciolirsi, come un ritratto da cartolina fino a scomparire. Restano i raggi del sole, quasi al tramonto, ad illuminare le emozioni. E quella strana ebrezza che ti fa sorridere e pensare che sì, la libertà deve essere proprio questa sensazione qui.
La costa albanese la vedremo la mattina seguente, ora ci aspetta la cabina junior suite con affaccio esterno, il cambio d’abito e la cena al ristorante. Il mare è calmo e l’atmosfera allegra. Il menu alla carta curato e il servizio delizioso.
Una piccola crociera, si potrebbe dire, in una traversata notturna che muove la nave sopra le onde. Le stelle totalizzanti, un pigiama di seta e un libro dentro il quale finire.
Il giorno seguente la sveglia suona presto, non voglio perdermi l’alba con quei colori accecanti e morbidi insieme, una palette naturale di mare e nuvole che potresti indossare come un maglioncino di cachemire. Una doccia veloce, poi si scende per la colazione.
E la brioches, davanti a Durazzo che si palesa all’improvviso, ti sembra la più buona che tu abbia mai mangiato.
Viaggio in Albania con Adria Ferries: prima tappa Tirana
Mare, cultura, ottimo cibo: quello che non ti aspetti è tutto di fronte a te. Spiagge quasi caraibiche, cucina stellata, siti archeologici estremamente interessanti a delineare che prima della dittatura di Enver Hoxha ci si poteva vivere bene. Ma gli anni della repressione politica seppure lunghi sono già lontani e ciò che oggi puoi scoprire è un territorio dalle bellezze naturali, molte delle quali incontaminate.
E anche un’attenzione alla bella Europa, un coté mitteleuropeo che si respira in mezzo alle strade di Tirana, la capitale, dove il ricordo degli anni bui è dato solo dal Bunk’Art un rifugio antiatomico di 2680 mq scavato nella collina e meta dei turisti. Costruito negli anni ’70, su indicazioni del dittatore e del suo primo ministro Mehmet Shehu per proteggere dagli attacchi atomici l’élite politica albanese, era un vero edificio e disponeva di 106 stanze suddivise in cinque piani.
Oggi il Bunk’Art ospita materiale video e fotografico raccontando la storia dell’esercito comunista e la vita dei cittadini durante la dittatura. Nel Bunk’Art 2 invece i riflettori sono puntati sui segreti della Sigurimi, la polizia di partito che perseguitava i ribelli e tutti gli oppositori.
Ma, dicevamo, questo è l’unico elemento, per il resto Tirana pullula di luoghi pubblici simili a bistrò, con tavolini all’aperto e giovani vestiti alla moda. Una sorta di Parigi calibrata su Montmartre, dove fare colazione la mattina nel quartiere cool di Blloku dove vivevano un tempo i funzionari del regime comunista. Giornale alla mano e magari una brioche della pasticceria Reka, 93 anni di attività e un negozio proprio nella capitale francese.
Ci sono tanti italiani a Tirana, considerata la terra delle opportunità: in dirittura d’arrivo lo stadio rifatto dall’archistar Marco Casamonti, Studio Archea, nel cuore di Tirana, come luogo da vivere tutto l’anno, con hotel di 25 piani, tanti negozi e grandi palestre, il tutto con i colori segnalati da Edi Rama.
Ed è proprio il Primo Ministro, che ho incontrato ad aprile, a dare la svolta alla città: lui stesso artista (le pareti dello studio nella sede del governo sono tappezzato dai suoi disegni) l’ha definita agopuntura urbana.
Un consiglio dove mangiare: si chiama Mrizi i Zanave, ovvero L’ombra delle fate, è a circa un’ora di distanza da Tirana in mezzo a un bosco nel villaggio di Fishte. Lo ha creato lo chef Altin Prenga con una grande attenzione al recupero dei gusti tradizionali del luogo, materie prime a chilometro zero e una cura maniacale per il sapore.
Altin, partito in un barcone a 15 anni direzione Italia, si è fatto le ossa nel nostro paese lavorando in diverse regioni. Poi è tornato in Albania per realizzare il suo sogno e oggi a 37 anni racconta che il suo ristorante è il primo presidio Slow Food in Albania.
Il ristorante ha ottenuto il nostro Cilindro Dandy
Rruga “Lezhë – Vau i Dejës”, Fishtë, Lezhë 4505, Albania 355 692108032
L’Albania terra di grandi culture: seconda tappa Berat e Apollonia
Ci sono storie proprio belle da raccontare. Alcune di esse talmente inaspettate da paragonarsi a vere epifanie. Dimenticate l’immagine di grigiore e povertà perché l’Albania vi riserva sorprese spettacolari. A cominciare dalla sua storia e da alcune città che dovete proprio visitare.
Berat detta anche la città dalle mille finestre, perché con la luce del sole sulle case nei quartieri Mangalem e Goricai rimandano a un gioco di specchi molto particolare e unico al mondo, è un bellissimo borgo costruito sul fiume Osum e riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità. Ci vuole tempo e pazienza per scoprirne ogni anfratto, ogni mattone di questa antica città ottomana.
A cominciare dal Castello che sorge in cima alla collina alta 187 metri, una fortezza che domina la città con una cinta muraria di 1440 metri intervallata da 24 torri. Ottimo luogo per fare i selfie perché vedrete il panorama dall’alto che è davvero meraviglioso. All’interno del castello troverete la chiesa di San Teodoro costruita nel XVI secolo e poco dopo la Chiesa della Santissima Trinità e la Chiesa di San Giorgio, ma anche la Moschea Bianca e la Moschea Rossa a testimonianza delle diverse fedi religiose che convivono perfettamente.
A scendere verso la città non dimenticate di vedere il ponte di Gorica lungo 127 metri che unisce i due storici quartieri.
Dove mangiare: Ristorante Castle Park, cucina tradizionale ottimi formaggi.
Apollonia
Anche questo sito archeologico, ottimamente protetto e tenuto, è davvero un regalo inaspettato. E’ una delle mete che dovete assolutamente annotarvi, tornerete a casa con una bella sensazione. La stessa, probabilmente, che ebbe Cicerone definendola ‘’magna urbs et gravis’’nelle sue Filippiche.
Fondata nel 588 a.C. da coloni greci corinzi è uno dei parchi archeologici meglio conservati in Europa e fu sede di una rinomata scuola di filosofia. Resterete incantati dal Bouleuterion del Consiglio della Polis nell’antica Grecia, dal Tempio dedicato ad Apollo il dio protettore della città, dal Teatro e dall’Odeon, l’arena per gli spettacoli. Qui nel 44 a. C studiò l’imperatore romano Ottaviano e proprio quando era ad Apollonia venne informato della morte del patrigno Cesare.
L’Albania coast to coast: il mare più bello con spiagge caraibiche
E dopo tanta cultura un tuffo in mare è proprio la cosa migliore. Soprattutto se partiamo alla scoperta di spiagge bianche con acque trasparenti, vita low cost e hotel di lusso. Il turismo balneare è in netto aumento, in particolare quello italiano e le motivazioni sono da ricercarsi proprio nella bellezza del territorio e nell’offerta alberghiera che si attesta di ottima qualità a prezzi contenuti.
Potete iniziare da Valona, patria di uno dei più importanti poeti albanesi, Fatos Arapi, e mangiare pesce al Bujar, ristorante molto minimal chic dall’aspetto moderno. Proseguendo poi per le spiagge bianche di Spille e S. Pietro nei 470 chilometri di costa.
Bujar, Rruga Murat Tërbaçi, Vlorë, Albania
Partenze in mare con Adria Ferries dal porto di Trieste, Ancona o Bari. La compagnia è in grado di organizzarvi all’interno dell’Albania un bellissimo tour personalizzato a seconda delle vostre mete e desideri.