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albania con adria ferries

I viaggi sono quelli per mare con le navi, non coi treni. L’orizzonte deve essere vuoto e deve staccare il cielo dall’acqua ci deve essere niente intorno e sopra deve pesare l’immenso, allora è un viaggio” Erri De Luca

scopri l'Albania con adria ferries

 La partenza è leggera, il traghetto Michela di Adria Ferries scivola sull’acqua lasciando dietro sé il porto di Ancona che poco a poco sembra rimpicciolirsi, come un ritratto da cartolina fino a scomparire. Restano i raggi del sole, quasi al tramonto, ad illuminare le emozioni. E quella strana ebrezza che ti fa sorridere e pensare che sì, la libertà deve essere proprio questa sensazione qui.

La costa albanese la vedremo la mattina seguente, ora ci aspetta la cabina junior suite con affaccio esterno, il cambio d’abito e la cena al ristorante. Il mare è calmo e l’atmosfera allegra. Il menu alla carta curato e il servizio delizioso.

Una piccola crociera, si potrebbe dire, in una traversata notturna che muove la nave sopra le onde. Le stelle totalizzanti, un pigiama di seta e un libro dentro il quale finire.

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Il giorno seguente la sveglia suona presto, non voglio perdermi l’alba con quei colori accecanti e morbidi insieme, una palette naturale di mare e nuvole che potresti indossare come un maglioncino di cachemire. Una doccia veloce, poi si scende per la colazione.

E la brioches, davanti a Durazzo che si palesa all’improvviso, ti sembra la più buona che tu abbia mai mangiato.

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Viaggio in Albania con Adria Ferries: prima tappa Tirana

Mare, cultura, ottimo cibo: quello che non ti aspetti è tutto di fronte a te. Spiagge quasi caraibiche, cucina stellata, siti archeologici estremamente interessanti a delineare che prima della dittatura di Enver Hoxha ci si poteva vivere bene. Ma gli anni della repressione politica seppure lunghi sono già lontani e ciò che oggi puoi scoprire è un territorio dalle bellezze naturali, molte delle quali incontaminate.

E anche un’attenzione alla bella Europa, un coté mitteleuropeo che si respira in mezzo alle strade di Tirana, la capitale, dove il ricordo degli anni bui è dato solo dal Bunk’Art un rifugio antiatomico di 2680 mq scavato nella collina e meta dei turisti. Costruito negli anni ’70, su indicazioni del dittatore e del suo primo ministro Mehmet Shehu per proteggere dagli attacchi atomici l’élite politica albanese, era un vero edificio e disponeva di 106 stanze suddivise in cinque piani.

Oggi il Bunk’Art ospita materiale video e fotografico raccontando la storia dell’esercito comunista e la vita dei cittadini durante la dittatura. Nel Bunk’Art 2 invece i riflettori sono puntati sui segreti della Sigurimi, la polizia di partito che perseguitava i ribelli e tutti gli oppositori.

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Ma, dicevamo, questo è l’unico elemento, per il resto Tirana pullula di luoghi pubblici simili a bistrò, con tavolini all’aperto e giovani vestiti alla moda. Una sorta di Parigi calibrata su Montmartre, dove fare colazione la mattina nel quartiere cool di Blloku dove vivevano un tempo i funzionari del regime comunista.  Giornale alla mano e magari una brioche della pasticceria Reka, 93 anni di attività e un negozio proprio nella capitale francese.

Ci sono tanti italiani a Tirana, considerata la terra delle opportunità: in dirittura d’arrivo lo stadio rifatto dall’archistar Marco Casamonti, Studio Archea, nel cuore di Tirana, come luogo da vivere tutto l’anno, con hotel di 25 piani, tanti negozi e grandi palestre, il tutto con i colori segnalati da Edi Rama.

Ed è proprio il Primo Ministro, che ho incontrato ad aprile, a dare la svolta alla città: lui stesso artista (le pareti dello studio nella sede del governo sono tappezzato dai suoi disegni) l’ha definita agopuntura urbana.

albania con adria ferries IMG_6739 IMG_6744 IMG_6745 IMG_6746 IMG_6752IMG_6764albania con adria ferries IMG_4767IMG_4773

Un consiglio dove mangiare: si chiama Mrizi i Zanave, ovvero L’ombra delle fate, è a circa un’ora di distanza da Tirana in mezzo a un bosco nel villaggio di Fishte. Lo ha creato lo chef Altin Prenga con una grande attenzione al recupero dei gusti tradizionali del luogo, materie prime a chilometro zero e una cura maniacale per il sapore.

Altin, partito in un barcone a 15 anni direzione Italia, si è fatto le ossa nel nostro paese lavorando in diverse regioni. Poi è tornato in Albania per realizzare il suo sogno e oggi a 37 anni racconta che il suo ristorante è il primo presidio Slow Food in Albania. 

Il ristorante ha ottenuto il nostro Cilindro Dandy 

Rruga “Lezhë – Vau i Dejës”, Fishtë, Lezhë 4505, Albania 355 692108032

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L’Albania terra di grandi culture: seconda tappa Berat e Apollonia

Ci sono storie proprio belle da raccontare. Alcune di esse talmente inaspettate da paragonarsi a vere epifanie. Dimenticate l’immagine di grigiore e povertà perché l’Albania vi riserva sorprese spettacolari. A cominciare dalla sua storia e da alcune città che dovete proprio visitare.

Berat detta anche la città dalle mille finestre, perché con la luce del sole sulle case nei quartieri Mangalem e Goricai rimandano a un gioco di specchi molto particolare e unico al mondo, è un bellissimo borgo costruito sul fiume Osum e riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità. Ci vuole tempo e pazienza per scoprirne ogni anfratto, ogni mattone di questa antica città ottomana.

A cominciare dal Castello che sorge in cima alla collina alta 187 metri, una fortezza che domina la città con una cinta muraria di 1440 metri intervallata da 24 torri. Ottimo luogo per fare i selfie perché vedrete il panorama dall’alto che è davvero meraviglioso. All’interno del castello troverete la chiesa di San Teodoro costruita nel XVI secolo e poco dopo la Chiesa della Santissima Trinità e la Chiesa di San Giorgio, ma anche la Moschea Bianca e la Moschea Rossa a testimonianza delle diverse fedi religiose che convivono perfettamente.

A scendere verso la città non dimenticate di vedere il ponte di Gorica lungo 127 metri che unisce i due storici quartieri.

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Dove mangiare: Ristorante Castle Park, cucina tradizionale ottimi formaggi.

Apollonia

Anche questo sito archeologico, ottimamente protetto e tenuto, è davvero un regalo inaspettato. E’ una delle mete che dovete assolutamente annotarvi, tornerete a casa con una bella sensazione. La stessa, probabilmente, che ebbe Cicerone definendola ‘’magna urbs et gravis’’nelle sue Filippiche.

Fondata nel 588 a.C. da coloni greci corinzi è uno dei parchi archeologici meglio conservati in Europa e fu sede di una rinomata scuola di filosofia. Resterete incantati dal Bouleuterion del Consiglio della Polis nell’antica Grecia, dal Tempio dedicato ad Apollo il dio protettore della città, dal Teatro e dall’Odeon, l’arena per gli spettacoli. Qui nel 44 a. C studiò l’imperatore romano Ottaviano e proprio quando era ad Apollonia venne informato della morte del patrigno Cesare.

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L’Albania coast to coast: il mare più bello con spiagge caraibiche

E dopo tanta cultura un tuffo in mare è proprio la cosa migliore. Soprattutto se partiamo alla scoperta di spiagge bianche con acque trasparenti, vita low cost e hotel di lusso. Il turismo balneare è in netto aumento, in particolare quello italiano e le motivazioni sono da ricercarsi proprio nella bellezza del territorio e nell’offerta alberghiera che si attesta di ottima qualità a prezzi contenuti.

Potete iniziare da Valona, patria di uno dei più importanti poeti albanesi, Fatos Arapi, e mangiare pesce al Bujar, ristorante molto minimal chic dall’aspetto moderno. Proseguendo poi per le spiagge bianche di Spille e S. Pietro nei 470 chilometri di costa.

Bujar, Rruga Murat Tërbaçi, Vlorë, AlbaniaValone albania con adria ferries

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Partenze in mare con Adria Ferries dal porto di Trieste, Ancona o Bari. La compagnia è in grado di organizzarvi all’interno dell’Albania un bellissimo tour personalizzato a seconda delle vostre mete e desideri.

09/05/2023 0 comment
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La scrittrice slovena Alma M. Karlin, ricordarla con un viaggio a Celje dove è nata e dove ancora esiste un museo a lei dedicato.

Il libro di Barbara Trnovec, Kolumbova Hci (La figlia di Colombo), la descrive come una persona mite e pensierosa, piena di risorse e grande esploratrice. Nell’ultimo viaggio in Slovenia mi sono imbattuta, per caso, nella vita di una grande donna, una delle prime viaggiatrici del ‘900: si tratta della scrittrice Alma M. Karlin, una vita complicata e una storia, la sua, che ha insito l’impianto della sfortuna. Eppure lo sguardo, come il suo pensiero, rimangono intatti e puri di fronte alle macerie che la vita le impone, fino agli ultimi cinque anni trascorsi in completa miseria e solitudine. Ma i viaggi che effettua in giro per il mondo, a cavallo degli anni Venti prima che il Nazismo la perseguiti perché amica degli ebrei e degli inglesi catturandola nel ’41, sono la più bella descrizione del sapere attraverso l’avventura. Viaggerà da sola in ogni dove e con ogni mezzo, dalla Cina al Giappone alla Corea attraversando l’America, l’India, la Nuova Guinea e tanti altri luoghi mossa da una grande curiosità che descrisse assai bene nei diari divenuti libro, Viaggio solitario per il mondo pubblicato nel 1929. Fogli pieni di storie, battuti a macchina con la sua Erika.

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Viaggio alla scoperta di Alma M. Karlin

La città di Celje, dove nacque nel 1899, le ha dedicato una grande statua che troneggia in piazza Krek, nel centro storico, ricordandola con la valigia in mano e con il cappello a tesa larga che usava indossare sempre.  In questa cittadina ho visto la mostra permanente che ruota inforna alla vita dell’autrice dentro il Celje Museum of Recent History. Tantissimi gli oggetti e i fogli sparsi, raccolti durante il suo lungo viaggio intorno al mondo, una parte degli 850 articoli di corrispondenza, copertine di libri, manifesti e manoscritti.

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Viaggio in Slovenia alla ricerca di Alma Karlin

Il 24 novembre del 1919 Alma lascia definitamente Celje, portando qualche soldo, una macchina da scrivere e dieci dizionari di lingua auto composti. La sua ricerca parte da lì. Così, osservando alcune immagini di lei in Oriente, ho giocato su rimandi personali che in qualche modo ci accomunano: la passione per i ventagli e lo sguardo appena più lontano di ciascun sogno.

Alma Karlin is an extraordinary traveller, polyglot and writer from Celje. Nowadays she inspires artists and feminists.

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Cosa vedere a Celje

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Situata nella parte slovena dell’ex provincia di Stiria, Celje è la terza città della regione con 50.039 abitanti. Il  centro storico medievale è delizioso, le stradine possono fare da sfondo a romantiche passeggiate. Da qui vedrete il Castel vecchio: struttura del dodicesimo secolo situata sul colle sopra la città, apparteneva alla più importante famiglia feudale slovena, quella dei Conti di Cilli.

Nelle vicinanze di Celje, trovate il lago Šmartinsko jezero,  da non perdere.

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07/02/2023 0 comment
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tour in Baviera con la moto

di Cristiano “Gillo” Giliberti

Schloss Neuschwanstein. Persino Walt Disney rimase affascinato dall’aspetto f­iabesco di quell’antico maniero, costruito a picco sulla vallata in posizione dominante rispetto alla cittadina di Fussen, al punto da utilizzarlo come modello per disegnare il castello de “La bella addormentata nel bosco” nel film di animazione del ’59, e da volerlo in seguito come simbolo della Disney stessa.

E’ proprio da uno dei simboli storici della Baviera che prende il via il nostro itinerario, attraverso una regione alla quale l’inverno e il clima natalizio conferiscono un fascino se possibile ancora maggiore che in altri periodi. Tanto verde e accogliente in primavera e in estate quanto piacevole da visitare anche nella stagione fredda, la Baviera è la destinazione ideale per per un viaggio a due ruote di grande attrattiva, particolarmente indicato a quei motociclisti temerari la cui passione non conosce stagione.

tour in Baviera con la moto

La storia di Neuschwanstein e degli altri Castelli di Baviera è strettamente legata alla travagliata esistenza del principe Ludwig II di Baviera, la cui controversa vicenda venne immortalata da Luchino Visconti nel film “Ludwig” del 1973, protagonisti Helmut Berger e Romy Schneider. Cugino di primo grado di Sissi la principessa Elisabetta d’Asburgo, scomparso prematuramente in misteriose circostanze, il sovrano bavarese è considerato in assoluto il simbolo del decadentismo germanico e rimane tuttora una della figure più enigmatiche, amate e discusse della storia tedesca. Ispirato dalle tendenze culturali del proprio tempo, nell’arco del proprio breve regno Ludwig ordinò la costruzione di tre delle quattro residenze, con l’intento di rendere omaggio al mito delle antiche leggende celebrate nelle opere di Richard Wagner, che del principe fu contemporaneo e amico.

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Poco distante da Neuschwanstein troviamo il castello di Hohenschwangau, che il padre di Ludwig, Maximilian II, aveva fatto riedificare e dove il principe visse gli anni della giovinezza, mentre a qualche chilometro da Fussen, a Ettal, ecco Linderhof, l’unico dei castelli di cui Ludwig riuscì a terminare la costruzione. E’ anche il più piccolo dei quattro ed è caratterizzato dalla presenza al proprio interno di una finta grotta-teatro appositamente voluta dal sovrano per poter assistere in anteprima e come unico spettatore alle rappresentazioni di Wagner in un’atmosfera unica e straordinaria. Situato su un’isola al centro del lago Chiemsee, a circa 160 km di distanza dai primi tre, è il castello di Herrenchiemsee, raggiungibile in traghetto con imbarco a Prien: nelle intenzioni di Ludwig avrebbe dovuto surclassare per sfarzo e grandiosità persino la reggia di Versailles, ma vennero a mancare le risorse, e il progetto originale non venne mai realizzato fino in fondo.

Lasciata alle spalle Fussen e i suoi castelli, è tempo di rimettersi alla guida verso la destinazione successiva: che nel nostro caso è la strada stessa. Richiama ogni anno milioni di visitatori la Romantische Strasse, itinerario turistico tracciato negli anni ’50, considerato a ragione come una delle maggiori attrazioni turistiche della Germania. Landsberg am Lech, Augsburg, Nördlingen sono i waypoint da segnare nel navigatore, ma sarà comunque impossibile smarrirsi, dal momento che la via è ben segnalata dagli inconfondibili cartelli di colore marrone. Un percorso tutto da guidare in souplesse tra paesaggi mozzafiato, fermandosi di tanto in tanto per visitare un borgo medievale, per ammirare capolavori architettonici del barocco o per una pausa di ristoro a base di birra e bratwurst in una tipica taverna in stile bavarese.

tour in Baviera con la motoAbbandonata la Romantische in corrispondenza di Alsbach la bussola indica direzione nord-est, fino alla tappa successiva del nostro viaggio: Norimberga. Anche in questo caso il periodo invernale si rivela il più propizio per una visita: la cittadina bavarese ospita infatti ogni anno il Christkindlesmarkt, ovvero il Mercatino del Bambin Gesù, uno dei più antichi e suggestivi mercatini di Natale di tutta Europa, la cui apertura è una cerimonia particolarmente sentita da parte degli abitanti della città. Al calare della sera del primo Venerdì di Avvento è l’Angelo del Natale in persona a pronunciare dal portico del coro della Chiesa di Nostra Signora il discorso che dà il via alle celebrazioni del Natale di Norimberga. 180 sono le bancarelle del grande mercato nella Piazza Hauptmarkt ai piedi della chiesa gotica, presso le quali è possibile acquistare decorazioni natalizie realizzate artigianalmente, i tipici omini fatti di prugne secche e stoffa detti Zwetschgenmännle oppure i Lebkuchen, biscotti di pan di zenzero, o ancora gustare le caratteristiche salsiccette speziate di Norimberga.tour in Baviera con la moto

Molto belli anche gli altri mercatini disseminati per il centro cittadino: da quello allestito nella Rathaus, la Piazza del Municipio, dove trovano spazio tutte le città gemellate con Norimberga (compresa Venezia per l’Italia) a quello esclusivamente dedicato ai bambini in Hans-Sachs-Platz, dove è presente una giostra antica, un trenino decorato e uno sportello delle Deutsche Poste dedicato a ricevere le letterine indirizzate a Babbo Natale. Per tutto il periodo dell’Avvento, inoltre, il centro storico è animato da concerti di ottoni, musiche e canti natalizi. Molto particolare la cerimonia dell’8 dicembre: sono duemila i bambini che, ciascuno con la propria lanterna, attraversano il centro della città fino al castello, per la tradizionale processione delle luci.

tour in Baviera con la moto

L’ultima delle destinazioni è roba per gli spiriti più avventurosi. Il più temuto, il più affascinante di tutti: Elefantentreffen. Non esiste vero motociclista al quale questa parola non provochi un brivido di emozione. La prima edizione risale al 1956, quando nacque come raduno dedicato alle moto e ai sidecar Zundapp residuati della seconda guerra mondiale soprannominati appunto Elefanten. Col passare degli anni ha raccolto sempre più appassionati di moto di tutti i generi, fino a diventare il ritrovo di motociclisti più famoso d’Europa.

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La tradizione ne fissa la data di svolgimento all’ultimo weekend di gennaio e negli anni la location ha subìto più di una variazione: dopo il circuito del Nurburgring e quello di Salisburgo, dal 1989 ha trovato una sede stabile nella foresta di Loh-Thurmansbang, a circa 60 km da Passau, in una sorta di grande vallata chiusa affettuosamente soprannominata Hexenkessel, la conca della strega.

Per la difficoltà di raggiungerne la sede e per le condizioni climatiche sovente proibitive è considerato il motoraduno per eccellenza, con presenze nell’ordine di tre-quattromila persone ogni anno, provenienti da tutta Europa. Chiunque ci sia stato racconta di epiche cavalcate attraverso la tormenta, svalicando passi dal fondo innevato, con seri problemi talvolta persino a orientarsi per arrivare a destinazione, che è volutamente poco segnalata e ardua da trovare. L’organizzazione mette a disposizione dei partecipanti grandi quantitativi di paglia sulla quale montare le tende e di legna da ardere per riscaldarsi, oltre naturalmente alla birra, che nei tre giorni dell’evento scorre immancabilmente a fiumi.

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Nell’intento di riportare l’Elefantentreffen al suo originario spirito avventuroso, a partire dall’edizione del 2016 sono state fissate regole precise sia per quanto riguarda i mezzi ammessi all’accesso nella “Buca”, sia per la sistemazione: niente più baracche e stufe montate nei giorni precedenti, né tantomeno furgoni di appoggio, ma solo moto, tende e l’entusiasmo dei veri pionieri. Partecipare all’Elefanten non è certo impresa da affrontare in maniera improvvisata: necessita di un’adeguata preparazione, ma lo spettacolo della grande distesa di falò che illuminano la notte bavarese, insieme alla sensazione di appartenenza a una grande comunità di appassionati ripagano ampiamente ogni fatica del viaggio.

Dove Dormire

Hotel Sommer  ****

Indirizzo: Weidachstraße 74,
87629 Füssen, Germania

Telefono:+49 8362 91470

www.hotelsommer.de

Hotel Schlosskrone  ****

Indirizzo: Prinzregentenpl. 4,
87629 Füssen, Germania

Telefono:+49 8362 930180

www.schlosskrone.de

HOTEL DEUTSCHER KAISER ***

Indirizzo: Königstraße 55,

90402 Nürnberg, Germania

Telefono:+49 911 242660

www.deutscherkaiser-hotel.de

Hotel Vosteen ***

Indirizzo: Lindenaststraße 12,

90409 Nürnberg, Germania

Telefono:+49 911 95512330

http://www.hotel-vosteen.de

Sonnenhügel  **

Indirizzo: Bayerweg 65,
94379 St. Englmar, Germania

Telefono:+49 9965 290

www.sonnen-huegel.de/

Da Visitare

schloss neuschwanstein e castelli di baviera
neuschwansteinstraße 20, 87645 schwangau
www.neuschwanstein.de

apertura: la biglietteria si trova ai piedi del castello ed è aperta
dalle 8 alle 17 (aprile-metà ottobre)
dalle 9 alle 15 (metà ottobre-marzo)

chiusura: 1 gennaio, 24, 25 e 31 dicembre
mercatini di natale norimberga

congress- und tourismus-zentrale nürnberg
frauentorgraben 3/iv
90443 nürnberg
telefono: +49 (0)911 2336-0
fax: +49 (0)911 2336-166
e-mail: tourismus@nuernberg.de
homepage: http://www.tourismus.nuernberg.de

elefantentreffen

bvdm 60. elefantentreffen
dal 29. – 31.01.2016.
loh, solla – thurmansbang
foresta bavarese
https://www.bvdm.de/index.php?id=47&lang=6

ROAD BOOK

 

Füssen, Germania

0

 
Landsberg am Lech, Germania

66,6

66,6

Augusta, Germania

44,5

111,1

Nördlingen, Germania

78,6

189,7

Ansbach, Germania

64,9

254,6

Norimberga, Germania

43,7

298,3

Cham, Germania

163

461,3

Sankt Englmar, Germania

32,8

494,1

Thurmansbang, Germania

71,2

565,3

Prien am Chiemsee, Germania

177

742,3

 

Cristiano “Gillo” Giliberti.

Bolognese, classe 1971. Buongustaio, blogger, amante dei viaggi in moto e della musica rock, cuoco per divertimento. Coniuga la passione per la scrittura con quella per la buona tavola raccontando con occhio disincantato e ironico il mondo del food e le sue tendenze nel blog The Foodie Fighter. (thefoodiefighter.wordpress.com)

14/12/2023 0 comment
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pfgstyle travel, patrizia finucci gallo, hotel LaVal, Svizzera

Vacanze sulla neve: l’Hotel LaVal a Brigels ottiene il nostro Cilindro Dandy. unnamed

 

di Patrizia Finucci Gallo

Ci si arriva da Milano in due ore e mezzo attraverso il passo del Lucomagno, gioiello paesaggistico dove Federico Barbarossa oltrepassò le Alpi per calare in Italia. Un valico adatto a persone che non hanno fretta, a quelli che, come noi, si muovono verso il tempo in un delizioso incrocio di attese e di risposte. Per tutti gli altri, quelli che vanno veloci intendo, c’è il passo del San Bernardino. Percorrendo paesini innevati e godendo di viste mozzafiato siamo giunti a Brigels, nel cantone dei Grigioni a 1300 metri di altitudine, la località svizzera che offre più sole all’anno e che ospita la foresta vergine di abeti rossi più alta d’Europa. Tutto intorno l’atmosfera è seducente, siamo lontani dalla mondanità e dalla confusione: anzi, a dirla tutta, è proprio in quest’area che gli sciatori amanti di un certo allure si muovono su 75 chilometri di piste, 25 chilometri di anelli da fondo. E, per gli appassionati di golf, c’è un campo a nove buche nel vicino altipiano Tschuppina.

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Proprio qui sorge l’Hotel La Val Bergspa, inaugurato nel 2010 con 33 camere e suite, proprietari Susan e Chris Faber. Una struttura di grande fascino, che rimanda agli chalet svizzeri che vedi nelle cartoline, quelli con il caminetto acceso nella biblioteca, i colori caldi delle abat – jour  e le finestre ampie a incorniciare paesaggi innevati. “Abbiamo voluto in qualche modo investire sulla storia dei nostri luoghi – spiega Chris Faber – utilizzando legno e pietra per rendere armonica la costruzione con la natura che la circonda. Ma anche ricordare la nostra lingua scrivendo frasi in romancio su paralumi e  porte”. Qui il lusso è privo di ostentazione. Raccolto e finalizzato alla fruizione delle cose, ci regala un mood esperienziale abbastanza incline alla moderna mindfulness.

All’Hotel LaVal abbiamo dato il nostro Cilindro Dandy, un punteggio di merito come “locale d’autore” indicato per viaggiatori dandy. Ha saputo coniugare riservatezza ed eleganza ad un sano principio di benessere corpo e mente.

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Fiore all’occhiello di questo hotel a quattro stelle è la SPA di 500 mq, con pareti in quarzite di Vals lavorata in modo grezzo  che ha ottenuto nel 2012 il prestigioso premio Senses Award come “World’s Best Alpine Spa”. Potete fare eccellenti trattamenti con prodotti della linea St. Barth, Thalgo e Jacqueline Piotaz. Io ho provato quello per il viso con pulizia e maschera rassodante. ma anche rilassarvi con la sauna finlandese o quella alle erbe, le docce emozionali, due bagni turchi, una vasca wellness con acqua a 31 gradi e idromassaggio integrato.

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La scelta del cibo rientra nell’alto livello di tutto il progetto, sia nel ristorante Ustria Miracla che nell’attiguo bistrò Rubi se si vuole una cena più veloce. Lo chef Rudolf Müller, 52 anni, si ispira alla cucina mediterranea con virtuosismi grigionesi, proponendo ingredienti biologici, carne locale, cucina con olio d’oliva e senza burro. Un impianto mentale che gli è valso 15 punti della Gault & Millau Suisse, in pratica il nostro Gambero Rosso. Per quanto mi riguarda ho apprezzato i ravioli di ricotta e formaggio d’Alpe Grigionese, l’entrecote di Brigelser manzo con verdurine rosolate e risotto di Fregula. Per finire, parfait di arance e Grand Marnier con insalatina e sorbetto croccante al miele. Ci ha accompagnato la garbata professionalità del restaurant manager Raffaele D’Ezio, italiano esperto sommelier, che mi ha fatto scoprire il Pecorino, vino abruzzese, vitigno di Arquata del Tronto messo a dimora dai frati francescani riscoperto e valorizzato in questi ultimi anni. Nel pomeriggio siamo stati rapiti dal profumo di aromi che si sprigiona nell’area tea time, con torte dai nomi evocativi come Forêt noir e pasticceria a base di flan, mignon e gustose éclair preparati dal pasticcere francese Arnold Laurent, originario di Reims.

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pfgstyle travel, patrizia finucci gallo, hotel LaVal, Svizzera

Arnold Laurent ei suoi dolci

Hotel La Val, Brigels, Switzerland - TerraceLa sera a Brugels è bellissima, sembra di vivere in una fiaba. Le luci delle case intorno si accendono e illuminano i tetti innevati. Dalla nostra camera, molto ampia e con una bella terrazza, abbiamo visto le stelle. Sembrava possibile toccare il cielo, tanto era limpido e immenso.  In questi casi non servono le parole. Il silenzio è molto più eloquente.

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Vacanze sulla neve: l’Hotel LaVal a Brigles ottiene il nostro Cilindro Dandy. Ecco cosa ci è piaciuto.

Prima di tutto l’atmosfera che si respira: pellami morbidi, legno di recupero nelle stanze e pietra naturale dei Grigioni, lampade con poesie in romancio sui paralumi, libri da leggere davanti al camino acceso, una ricca selezione di distillati e un silenzio compito e rispettoso. Poi quella sensazione di benessere che si ha in casa propria unita alla bellezza di uno chalet d’inverno in mezzo al bosco. Infine il fantastico fumoir, con tanto di libri inglesi e sigari LaVal.

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Grazie a: Hotel LaVal
05/01/2016 0 comment
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Terme Slovenia

Terme della Slovenia, prima tappa del tour: Portorose

di PATRIZIA FINUCCI GALLO

Lo scopo del lavoro, sosteneva Aristotele, è quello di guadagnarsi il tempo libero. Rilassamento, benessere, tranquillità. Noi di pfgstyle travel abbiamo visitato alcuni fra gli stabilimenti termali più importanti della Slovenia. In questi luoghi troverete panorami straordinari, pieni di verde e di sapori antichi. Molte zone sono rimaste intatte, lontane da costruzioni folli, le campagne e i boschi sono spettacolari. In inverno la magia dei profumi, i mercatini e i colori del Natale rendono davvero affascinante un percorso di benessere, studiato per godere delle acque termali calde a cielo aperto. Anche con i gradi che rasentano lo zero.

Terme SloveniaTerme Slovenia

Terme della Slovenia, prima tappa del tour: Portorose – Life Class Hotels & Spa

Raggiungere Portorose è molto facile, pochi chilometri dopo Trieste e già vi trovate in terra istriana. Al confine potete acquistare un bollino valido per il transito in tutte le autostrade. Una volta giunti a destinazione vedrete le acque limpide del Golfo di Pirano e godrete di un clima mediterraneo dal profumo di sale. Nelle vicinanze di Portorose ci sono infatti le Saline di Sicciole, un parco naturale di 700 ettari di estensione, dove ancora oggi si produce il sale che potete poi acquistare. All’interno, percorrendo le distanze e godendovi la natura in bicicletta, visitate il museo che illustra l’arte, la vita e il lavoro dei salinai nel corso dei secoli fino ai giorni nostri.

Terme Slovenia

Portorose era conosciuta già nel lontano tredicesimo secolo per le sue importanti proprietà benefiche: i frati del Monastero di San Lorenzo curavano la tubercolosi, le malattie reumatiche e l’obesità utilizzando l’acqua marina e la salamoia. Una modalità adottata nel 1879 anche dal medico di Pirano, Giovanni Lugniani, il quale era solito rimediare ai reumatismi con gli impacchi di fanghi salini. La tradizione termale lunga diversi secoli continua ad affascinare i turisti.

Terme Sloveniawai-thai-vip-roomIl mio soggiorno ha avuto inizio nella catena LifeClassHotels & Resort, un complesso alberghiero che offre diverse tipologie di accoglienza, compreso l’Active-Wellness dell’Hotel Apollo, un vero centro di rilassamento mente e corpo con cucina macrobiotica e camere spaziose per praticare yoga e stretching. Giusto il tempo di posare i bagagli e sistemare i vestiti nell’armadio che già un appuntamento mi stava reclamando. Il piacere di entrare nel tempio thailandese del benessere WaiThai dell’Hotel Riviera era assoluto. Quando le porte rosse si sono aperte sono stata accolta da un profumo di spezie e di tisane calde, le luci morbide e i colori della sala ricordavano i luoghi dell’Estremo Oriente, con un certo gusto mistico creato dal maestro di arti decorative Ivo Kisov.

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Nella sala al piano di sopra ho sperimentato il massaggio tradizionale tailandese Nuad Bo Rarn che raccoglie in sé il sapere dello yoga indiano, dell’agopuntura e chiropratica cinesi e dello shiatsu giapponese. Al massimo del rilassamento sono tornata in camera, ho pranzato guardando il mare dal salottino della mia camera e ho dormito con la mente svuotata.

Terme Slovenia

L’indomani ho aperto gli occhi verso un sole magnifico, il profumo dell’aria frizzante metteva decisamente di buon umore. Ho fatto due passi a piedi e ho raggiunto il complesso di piscine. Mi sono immersa in uno specchio d’acqua con Mare Primordiale termale: proprio così, l’acqua proviene da una sorgente profonda e purissima, che ha mantenuto intatti i termominerali presenti 42 mila anni fa. Immergersi fa effetto, l’acqua è molto leggera e si ha la sensazione che ti avvolga come una coperta. Inutile dire che il rilassamento è totale. Una volta uscita dalle piscine puoi beneficiare del Sauna Park, 7 tipi di sauna (bagno al vapore marino, sauna saracena, finlandese, thalasso sauna tepidarium, alle erbe e laconium) su 1.000 mq di superficie.

Terme Slovenia

Al centro fitness invece ho scoperto lo scrub al sale marino e i fanghi di bellezza salini, una pelle così levigata dà un senso di straordinario benessere fisico.

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Cosa mangiare:

Assaggiate il branzino di Pirano cotto nel sale e la torta Fior di Sale nella pasticceria Café Centrale.

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Cosa vedere:

Pirano, le saline di Sicciole 

Dove dormire:

Grand Hotel Portoroz se amate il luxury, questo hotel è direttamente collegato con il Centro Benessere.

Active Wellness Hotel Apollo, 4 stelle superior è un complesso nuovissimo con 87 camere. Tutta la filosfia di questa struttura è incentrata sul bensessere, con offerte culinarie basate su prodotti locali e petite macrobiotica. Ogni piano dell’albergo è stato ispirato a un’erba aromatica.

Hotel Riviera, se ami i trattamenti thailandesi, dispone di piscina all’interno con acqua di mare.

Hotel Slovenija, se volete godervi una fantastica vista sul Golfo, ha un elegante ristorante e al suo interno e 16 suite.

Hotel Neptun e Hotel Mirna se avete figli e vi piace la tranquillità si distinguono per le camere spaziose e confortevoli. 

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Lascio il mare con un tramonto di buon auspicio, so che domani mi sveglierò nell’entroterra della Slovenia, fra distese di verde e terme secolari. Il mio viaggio prosegue verso Krka (…continua)

14/12/2015 0 comment
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