Ci abitarono i Brandolini per oltre cinquecento anni, con operosa attività di corte tanto da magnificare la fortezza, tre chilometri di mura, con un teatro e un salone delle feste. Inespugnabilità ma con eleganza, protezione ma con il giusto apporto di socialité.
CastelBrando ancora oggi ricorre a quel fil rouge: trasformato in hotel dalla famiglia Colomban svetta sulle colline del Prosecco Superiore, patrimonio UNESCO, restituendo pace e silenzio ma con servizi degni della sua storia. A partire dalla Princess spa e Royal Welness, un faraonico centro benessererecentemente inaugurato, che si estende su una superficie di 2000 mq con 5 pool idromassaggio, 5 saune (4 pool e 3 saune con infinity view sulle valli e colline Unesco), percorsi kneipp, grotto dell’Himalaya, un antico bagno romano restaurato (Roman Bath).
E ancora la Donatello Relax (stanze dell’età imperiale romana), la sala del caminetto, il torrione di guardia, la cripto Spa, l’orangerie e i diversi solarium e terrazzamenti dei giardini dell’Eden, il tunnel dell’amore, l’interno del terrazzo botanico secolare, le altalene della fontana di Venere. Il tutto dominando i pittoreschi borghi di Cison di Valmarino e Follina, a metà strada tra l’affascinante città di Venezia e le spettacolari Dolomiti.
Insomma, proporre un bagno turco e una vasca idromassaggio sarebbe stato come offendere il conte Brandolino nella cui alcova, peraltro, ho trascorso la notte. Non fraintendetemi, l’alcova di cui parlo è la stanza regale (l’Alcova del Conte è decisamente la più bella) dove il conte dormiva protetto da varie vie di fuga, tra le quali una botola posizionata sotto il letto che conduceva alla Casagrande, l’abitazione dei Brandolini al centro del Borgo di Cison di Valmarino.
E a tal proposito si narra che il conte pretendesse la ius primae noctis con le spose della contea di Valmareno, in pratica prima dello sposo naturale le maritate dovevano trascorrere la notte con lui. In caso di rifiuto pare le uccidesse gettando il corpo all’interno della botola nella stanza che vi dicevo.
Tuttavia, durante la prima guerra mondiale, fu proprio grazie a quella botola che la marchesa Serra di Cassano sfuggì all’invasione austriaca percorrendo il condotto fino alla Casagrande.
Per quanto mi riguarda ho dormito di grazia e di bellezza, senza botole in cui scappare o richieste da rigettare, illuminando l’area con un prezioso lampadario del ‘600 che vedete nella foto. Le altre stanze, tutte diverse tra loro e arredate con mobili d’epoca, compongono l’ala cinqucentesca e settecentesca del castello mantenendo le dimensioni e gli spazi originali.
I ristoranti di CastelBrando
Se volete mangiare all’interno del castello trovate due tipi di ristorante: uno più informale La Fucina, con pietanze e pizze cotte in forno a legna, l’altro è il raffinato Sansovino, perfetto per una cena a lume di candela, con stucchi originali del ‘700 e decorazioni in stile veneziano. In entrambi troverete cucina tradizionale e attenzione particolare alla stagionalità degli ingredienti.
Negli angoli più suggestivi del castello sono presenti anche bar ed enoteche per un aperitivo di gusto.