Lo riconosci appena senti scivolare La bollente fra le dita, quel certo benvenuto che sa di fumo e di tempo insieme. Di quegli impianti termali, di cui sopravvivono oggi alcuni resti risalenti all’età imperiale e ritrovati nel 1913 nel mezzo della costruzione di un edificio.
Tutto è storia, tessuto, profumi e spazi. Luoghi che puoi inanellare seguendo l’istinto o buttarti su una mappa per disegnarne i contorni. Cosicché è un attimo decidere di cambiare scenario e dalla Piazza della Bollente entrare nella Cisterna, la città vecchia, piena di piccoli ristoranti che profumano le strade. Poi via di nuovo in sella a una bicicletta, puoi noleggiarla da Aad Van Opstal, direzione la panchina gigante di Alice Bel Colle. Un percorso non facilissimo, per chi non ha dimestichezza con la fatica, ma affascinante e pieno di suggestioni.
Di castelli e castellane
Acqui Terme è un giro di giostra antica e chi ci è salito continua a giocare fra cavalieri e luoghi incantati.
Ci sono storie di castelli e castellani. Di chi il maniero se l’è trovato in casa e di chi invece se ne è innamorato e l’ha comprato. Proprio qui, a Morsasco. L’omonimo castello appartenuto ai Malaspina, ai Londra, ai Gonzaga, ai Centurione e ai Pallavicino, oggi pulsa nelle mani di Aldo Cichero, architetto navale, e della sua compagna Franca. Potete visitarlo ed innamorarvene anche voi.
Ah, l’amore. In mezzo ai baci isolati di una giovane coppia seduta nei gradini del teatro Romano o fra le mura di Villa Ottolenghi Wedekin teatro di una coppia felice circondata d’arte e di passioni. In un brivido che dagli anni venti viaggia ai giorni nostri, tale e quale lo puoi avvertire entrando in quel contesto.
E la sera è speciale. fatta di specialità.
Due assaggi di focaccia e un calice di Acqui Rosé.
E poi via ai plin e al filetto baciato.
E al cibo che dona gusto alla vista.
E poi è notte.
Ci vediamo ad Acqui Terme